L'esasperazione per una quotidianità fatta di fumi alla diossina e prostituzione in vista a tutte le ore dai balconi di Tor Sapienza
Un nostro lettore residente nelle palazzine di via Morbelli a Tor Sapienza e che da anni si batte per lo sgombero dei campi rom di via Salviati e via della Martora (tra l'altro di pertinenza del Municipio Roma 5) ci ha confessato tutto il suo pentimento nell'aver non accettato la vendita alla Tav del suo appartamento che si trova all'interno di alcuni stabili letteralmente sfregiati dalla diga di cemento armato messo in opera per la costruzione del tunnel ferroviario.
"Lo sgombero e l'abbattimento delle baracche di via della Martora - ci dice - mi avevano dato inimmaginabili sensazioni di serenità ma come è successo ai residenti della Togliatti, sono durate maledettamente poco.
Il campo in questione non è stato bonificato e mani assassine quasi ogni giorno incendiano quelle montagne di rifiuti ed enormi colonne di acre fumo nero carico di diossina (foto 3) si incanala nei polmoni di migliaia di impotenti cittadini.
Sono stanco di lottare contro i soprusi e l'incapacità di chi è proposto alla politica e al controllo della nostra città - continua il nostro amico e lettore - è quanto accade ormai quasi quotidianamente davanti ai miei occhi e mi sta portando a considerare di vendere l'appartamento e trasferirmi in un'altra città".
Rimango sorpreso, quasi esterefatto, da una simile dichiarazione di resa da parte di un uomo sempre sulle barricate per la difesa dell'ambiente, della legalità, del suo quartiere, ma lui lentamente, quasi con vergogna mi mostra alcune foto (che ritraggono un amplesso consumato alla luce del sole - foto 1 e 2), "le ho scattate venerdi direttamente da casa - mi dice - ecco perché è tempo di mollare e andarsene!".
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